Bonus Industria 4.0 – Scopri come accedere al credito di imposta

Il credito di imposta per investimenti in beni strumentali materiali e immateriali ha come obiettivo la digitalizzazione delle imprese italiane. La Legge di Bilancio 2022 proroga al 2025 il credito di imposta per investimenti in beni strumentali nuovi in relazione ai beni materiali “4.0”, modificando le misure dell’agevolazione.

In cosa consiste il Bonus Industria 4.0.

In breve consiste in incentivi agli investimenti delle imprese in beni materiali e immateriali per la digitalizzazione della loro attività, quindi di un intervento a supporto di una trasformazione strutturale del tessuto produttivo italiano.

Prevede quindi un credito di imposta utilizzabile esclusivamente in compensazione in tre quote annuali di pari importo a decorrere dall’entrata in funzione dei beni.

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Bonus Industria 4.0: a chi si rivolge

Il Bonus Industria 4.0 si rivolge a tutte le imprese residenti sul territorio italiano (anche le controllate italiane di gruppi esteri), di tutti i settori e dimensione. Tra i beneficiari del credito di imposta sono inclusi anche gli esercenti arti e professioni, compresi i soggetti a regime forfetario, le imprese agricole e le marittime.

Requisito necessario è il rispetto delle normative di sicurezza nei luoghi di lavoro e il versamento dei contributi previdenziali e assistenziali ai lavoratori.

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Come ottenere il Bonus Industria 4.0

  • perizia tecnica o un attestato di conformità prodotto da un ente certificato: i documenti devono dimostrare che le caratteristiche tecniche richieste dagli allegati A e B vengono soddisfatte e che i beni sono collegati ai sistemi produttivi o alla rete di fornitura.
  • nel caso di beni inferiori ai 300 mila euro è sufficiente una dichiarazione del rappresentante legale.
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Le aliquote del credito d’imposta e il funzionamento del Bonus.

Per il 2022 le aliquote del credito d’imposta sono state ridotte e si distinguono in due sottocategorie: beni strumentali (allegato A annesso alla legge 11-12-2016, n. 232) e beni immateriali (allegato B annesso alla legge 11 dicembre 2016, n. 232).

Sotto la voce “beni strumentali” rientrano macchine utensili, robot, laser e altri dispositivi purché dotati di alcune caratteristiche tecnologiche. Sotto i “beni immateriali” rientrano invece investimenti in ambito software, per esempio software di modellazione 3D, applicazioni di realtà virtuale, di industrial analytics con trattamento ed elaborazione di big data provenienti da sensoristica IoT.

Per i beni strumentali dell’allegato A :

  • 40% per investimenti fino a 2,5 milioni di Euro
  • 20% per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di Euro e fino a 10 milioni di Euro
  • 10% per la quota oltre i 10 milioni di Euro e fino ad un massimo di 20 milioni.

Le aliquote sono calcolate a decorrere dal 1° gennaio al 31 dicembre 2022, con la finestra estesa al 30 giugno 2023 nel caso di ordine accettato dal venditore e pagato con acconto di almeno il 20% dell’acquisizione entro fine 2022.

La scadenza del 2022 è fondamentale perché successivamente le aliquote diminuiranno: al 20%, 10% e 5% del costo rispettivamente. Segnatamente dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2025, con la finestra estesa al 30 giugno 2026 nel caso di ordine accettato dal venditore e pagamento effettuato del 20% dell’acquisizione entro fine 2025.

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Per i beni immateriali la scadenza è fine 2023 e le aliquote sono le seguenti:

  • 20% del costo, per la quota di investimenti fino al limite massimo di costi complessivamente ammissibili pari a 1 milione di euro fino al 31 dicembre 2023 e con finestra al 30 giugno 2024 per ordini accettati dal venditore e pagati con acconto del 20% almeno entro il 31 dicembre 2023.
  • 15% del costo, per la quota di investimenti fino al limite massimo di costi complessivamente ammissibili pari a 1 milione di euro a decorrere dal 1° gennaio al 31 dicembre del 2024, con una finestra fino al 30 giugno 2025 se entro la fine del 2024 l’ordine sia stato accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti di almeno il 20% del costo complessivo.

Permane infine per il 2022 un’aliquota del 6% di credito d’imposta per:

  • gli altri beni strumentali materiali (ex Super Ammortamento), diversi dall’allegato A e per costi ammissibili fino a 2 milioni di euro,
  • gli altri beni strumentali immateriali diversi dall’allegato B (con limite massimo a costi di 1 milione di euro).

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